Vi cantu

Vi cantu

sabato 31 ottobre 2015

Un pugnu di mari


   Sono entrato in un sogno
dove non c’è modo di parlare
e non c’è tempo di pensare
dove tutto si manifesta in un attimo
e sembra il giusto sogno.
   Rema con me giovane pirata
rema con me per tutto il sogno.
   Dalla luce al barlume
godiamo del giorno
ma il giorno è tiranno sulla strada,
la nostra, che ci invita a quel sogno.
   Oh! Vivere un sogno
con chi passa e chi arriva
tenerti per mano…
entrare nel giusto sogno.

    Torino
(Molinette cardiologia 2)
09/09/2015


"E se la vita non ha sogni io
li ho
e te li do"

 (Testo di G. Baldazzi per
Piazza grande 
di L. Dalla e Ron)



Clicca sul link seguente per la canzone e le immagini:

Foto di copertina:  Fran Cesca
Foto del progetto da facebook e da internet:
Fran Cesca, Liliana I., Franco R., Nino e Isa P., Antonella G., Raffaele C.,
colapesce.xcom.it, amolampedusa.it, qn.quotidiano.net, sacricuoricdf.it, livesicilia.it,
italian museum of contemporany art, strettoweb.com, giornalettismo.com, globusmagazine.it,
la copertina di "On the beach N. Young. La foto dei barconi in bianco e nero è di Sanclemente P.

Un pugnu di mari
(Si-senza barrè reb-senza barrè) (si- s. b.  reb- s. b. si- s. b.)
   Genti di mari e chi mari di genti                      (reb- s. b.  si-s.b.)
chi non sannu i mari ntò ‘pugnu di mari chi c’è. (reb- s. b.  si- s. b.  reb- s. b.)
   Sogni di mari e chi mari di sogni                     (si- s. b.  reb- s. b.)
ntò mari stupendu unni sonnu non c’è               (si- s. b.  reb- s. b.  sib- s. b.)
   (Rit.)   Sogni poi ntò pugnu                             (do la-)
              un pugnu di mari                                 (si7 do la- si7) (do mi-7dim.)
              pregu cu stu mari                                 (do la-)
              fammi attracari                                    (si7 do la- si7)
              alla deriva non                                      (do la- si7)
               vogghiu ristari                                          (do mi-7dim.)
           (do mi-7dim. Si7) (do mi-7dim. si7)
                    (si- s. b.  reb- s. b.)
   U mari è na piastra, stà bacca è na giostra
e u ventu ni lustra a spiranza chi c’è
   Na codda na navi chi fozza ni davi
e ntà n’autru mari chiù brazza mbrazzari
      (Rit.)   Sogni poi…
               …vogghiu ristari (do mi-7dim.)
           (do mi-7dim. si7) (do mi-7dim. si7)
      E ancora mi votu su nterra e non natu (do mi-7dim si7 do mi-7dim.)
 canceddi e curuna stù mari ni duna           (do mi-7dim si7 do mi-7dim.)                                         u sognu si spezza            (do mi-7dim si7 do)
                 stù munnu è na razza      (do mi-7dim si7 do)
            chi cianci e chi schezza ah…         do mi-7dim si7 do)
                ma scansa la puzza                    (do mi-7dim si7 do)
         (Rit.)   Sogni poi…
               …vogghiu ristari (do mi-7dim.)
           (do mi-7dim. Si7) (do mi-7dim. si7)
                               
Falcone 21/08/2015







mercoledì 28 ottobre 2015

La cacca


   All’inizio di questa storia c’è zia Peppa
che raccomandava ad Angelo di fare la cacca.
   La cosa non sfuggì a Ferdinando
e ogni qualvolta Angelo tornava a Falcone
glielo ricordava canzonandolo:
<< A facisti a cacca?>>
   Non so che affinità avesse Renato con questo tema,
fatto sta che Ciccio, in un e-mail, mi chiede di rivelare al suo amico
la storia della cacca.
   Penso di aver inviato il testo di questa canzone dopo poche ore, poi,
per “trovare” il motivo ci impiegherò qualche settimana.
   Per questa mia canzone Santaredda mi voleva mandare
al Costanzo show.
   Nel 2005 con Antonio, Domenico e Sebastiano ci presentiamo,
invitati da C. Scilipoti, alla prima edizione della corrida di Vigliatore
“ricevendo”, ma è ancora da ritirare, il premio della “critica” (una pianta).
   Quest’anno, il 9 agosto (giorno dei 120 anni con Ciccio) ci siamo ritrovati,
tra gli altri con Renato, Angelo, Ferdinando e “
“tutti insieme copiosamente,”  tra “ragli e scutulate”, ci siamo “regalati”
anche … La cacca

  1.                       

Foto del video: varie (internet e facebook),  L.Giorgianni, Salvo, Podoandando e personali
                                Video La Corrida Salvo: Video sul Po personali


Clicca sul link seguente per la canzone con video


La cacca
(Do sol7 do sol7 do)
                      Po po po po po po
Ma come mai da piccolo a Renato          (do)
a far la cacca non hanno insegnato        (sol7)
bastava avere soltanto un po’ di naso    (sol7)
e certo pronto il cesso oppure il vaso     (do)
    Io dipendevo dalla pagella                     (do fa do)
    un brutto voto ed era cacarella           (sol7 do)
    e se prendevo un sette o un otto         (fa do)
    lei fuoriusciva come un biscotto           (sol7 do)
    e se arrivavo a prendere dieci              (fa do)
    tutto il paese poi gioiva per le feci        (sol7 do)
                       Po po po po po po        (do sol7 do sol7 do)
Adesso non la so più controllare
e ai primi sintomi mi devo accomodare
e a volte aspetto lì come un cretino
non viene fuori se non le fai l’inchino
    Scherza, borbotta, uno scroscio scarta
    ma è un avviso… preparo già la carta
    e quando espelle spurie pietanze
    è un momento di festa per le panze
    se, invece, ha fretta e viene di getto
    dovunque sono se capita la metto
                       Po po po po po po       (do sol7 do sol7 do) (re)
Per molti sembra segreto istruttorio      (re)
ma c’è la cacca pure in laboratorio          (la7)
e se la studia il miglior dottore                 (la7)
dice se è densa e buona di colore                 (re)
    Sopra le navi o sopra il treno                    (re sol re)                                                                        di  far la cacca non possiamo fare a meno  (la7 re)
    e in aereo su Francia e Cina                     (sol re)                                                                       
    ci cago io e pure la Regina                        (la7 re)
    Caga il padrone ed anche l’operaio         (sol)
    chi ne fa poca si trova in un bel guaio!    (la7 re)
                Po po po po po po                         (re la7re la7 re)
Ed ora amici vi devo salutare
è giunta l’ora di andare a cagare
e vi confesso un po’ l’ho trattenuta
ma adesso è pronta, non serve la “spremuta”
     E vado pure a passo di danza:
     fatemi largo è tutta mia quella stanza
     non sbaglio strada, non vado a zonzo
     ritorno dopo vado solo a far lo stronzo
     Ma che disdetta sempre occupato
     voi fate il tifo finché non ho cagato
                     Po po po po po po       (re la7 re la7 re) (mi)
   Man mano cresce ce la teniamo stretta      (mi)            
che come specie rara va protetta                   (si7)            
poi non può niente neanche il progresso         (si7)            
meglio lasciarla ognuno nel suo cesso             (mi)            
    Porta fortuna, è da riverire                           (la mi)            
    se sotto il piede per caso va a finire             (si7 mi)            
    di chiunque sia sempre apprezzata              (la mi)            
    una volta presa te la sei meritata                (si7 mi)            
    se anche la mia l’avete apprezzata               (la mi)            
    ci rivediamo alla prossima cagata.               (si7 mi)            
                    Po po po po po po       (mi si7 mi si7 mi)            
                                                                   
10 febbraio 2000

mercoledì 21 ottobre 2015

A canzuna da carni



  
    Fine ottobre 1983, con ancora nell’aria
“sapori e odori” della fiera
ci incrociamo in Graziella con Sarino
e, come nostra consuetudine,
lo saluto dicendo <<Manciasti?>>
   Lui lascia il manubrio della bicicletta,
alza un braccio e, mentre mostra una
inconfondibile busta della ‘ghianca
con l’altra mano, roteando in segno di giubilo,
grida: <<Carne! Carne!>>
   La borsa era quasi piena
e vi lascio fantasticare sulla fine che ha fatto
il contenuto una volta giunto a destinazione.
   Ci ho pensato anch’io e così, subito dopo,
è nata questa canzone,
senza doppi sensi, per puro amore nei confronti
di questo “chiacchierato” alimento.
    Si sa che il tempo passa e i vizi crescono
e desideriamo mettere un pizzico di pepe sulla carne …
comunque sia, di tempo, carne e pepe
facciamone giusto uso.
   Canzone registrata nel giardino  dell’hotel Soleado
di Falcone durante la serata “gli ulivi e la memoria” del 3 agosto 1998.  







Clicca sul link seguente di you tube per le immagini e la canzone.


Foto del progetto: Salvo G. 2005 e Salvo G.2015, Giuseppe A., Ciccio, PaoloV. 
Pippo A.   Franco R.  Lucia P.  Teresa G.   Geailton R. e foto mie e di Sebastiano.


  A canzuna da carni
(Si- mi- fa#7 si-)
  Quanta carni, quanta carni          (si- mi-)
iò a vaddu e ci passiu                     (fa#7 si-)
vannu e venunu li genti                   (si- mi-)
buzzi chini e iò nenti                       (fa#7 si-)
    e stasira fà tri anni
trentasei misi senza carni
vannu e venunu li iorna
ma stà carni no, non torna
 
    E iò campu di ricordi                (si- mi- mi-7 la)
haiu ancora i piatti lordi              (re si-)
mi sabbai a ricivuta                      (si- mi- mi-7 fa#7)
ca fotografia sculuruta                  (fa#7 si- mi-)
ca fotografia sculuruta                  (fa#7 si-)
(si- mi- fa#7 si- si- mi- fa#7 si-)
    E non semu sciarriati
anzi n’amu sempri rispittatu
idda mi ridi e mi mbrazzassi
iò a vaddu e m’a manciassi
   L’acqua pronta chi bugghia
e idda ancora chi dullia
ogni sira all’appuntamentu
sempri sulu mi presentu


   E piddì ogni spiranza
non c’è nenti pa mè panza
quannu tonna stà iunnata
chi riinchemu stà pignata
chi riinchemu stà pignata
(si- mi- fa#7 si- si- mi- fa#7 si-)
   E mi stannu ‘siccannu i paddi
divintaru dù taraddi
si pi l’autri a carni è duci
pi mia ancora è na cruci
   Com’è bellu quannu chiovi
tutti intra nuddu si movi
non si po’ ghiri a macelleria
e tanti non manciunu comu a mia

   e mi nchiappa a gilusia
chi a vulissi tutta pi mia
di la testa nfinu a cuda
com’è ‘gh’eni cotta o cruda
com’è ‘gh’eni cotta o cruda
(si- mi- fa#7 si- si- mi- fa#7 si-)
   Carni i trinca, carni i facci
pi cu è bonu e pì pacci
carni sempri pronta a tuttu
semu in festa o c’è luttu
   carni fatta ntò tianu
 a spezzatinu o un pezzu sanu
sempri pronta pì manciari
oh mamma! Non ci vogghiu chiù pinsari
oh no, buzzi chini e iò nenti
oh no, poi mi passiunu puru chi stuzzicadenti
oh no, no no no no no
no no no no no no
no no no no no no




venerdì 2 ottobre 2015

Cantu a te


   Se c’è di mezzo un amore
una stagione vale l'altra,
la colonna sonora è armoniosa allo stesso modo
e in ogni momento il canto è omogeneo.

   La mia prima canzone in “lingua”
scritta durante le vacanze natalizie del 1975.
   Ricordo di averla cantata e ricantata
con Ciccio, Sarino, Natale e Alfredo,
a casa di quest’ultimo,
in mille modi e “voci” e  per un’intera nottata.



Foto personali e di amici su facebook: Pippo A., Lucia P., Paolo V., Katiuscia, Carmelo C., Misericordia di Falcone e AV Studios.
          Clicca sul link seguente (you tube) per le immagini e la canzone: 

                                                    https://youtu.be/UCXvLCyATcM


Cantu a te
Re- la- mi la-   re- la- mi la-
Sentu na canzuna           veni di dà ghiusu                  re- la-  re- la-
vadda com’è bedda        iò a scutu e a cantu a te       re- la- mi la-
re- la- mi la-   re- la- mi la-
Quannu ntà lu ‘nvernu   fora c’eni u scuru
iò mi fermu intra              pensu a tia e a cantu a te
re- la- mi la-   re- la- mi la-
E ntà primavera              pi ntò tò giardinu
quannu t’assicutu          ntà lu virdi a cantu a te
re- la- mi la-   re- la- mi la-
E com’è bedda a ‘stati   tutti ntà la ribba
u sapuri mari                   pari duci e cantu a te
re- la- mi la-   re- la- mi la-
E ntà l’autunnu             tutti i fogghi nterra
tornunu l’amuri            iò li vaiu cantannu e cantu a te
re- la- mi la-   re- la- mi la-
Ma si stà canzuna          fussi ntò tò cori
pi tutti i mè iorna          a vaiu cantannu e a cantu a te
Na na na na na               na na na na na
Na na na na na               na na na na na

re- la- mi la-   re- la- mi la-

(Dicembre 1975)