Vi cantu

Vi cantu

martedì 30 dicembre 2014

E' Capillannu (2003)


Capodanno "rimasto nel cassetto" quello del 2003
quindi sobrio ... 
poche cose, quelle che la tradizione vuole;
l’importante è aprire la porta e condividere ...
di conseguenza ...
la nostra tavola apparirà imbandita,
sontuosa.

Ben venga l’anno nuovo.




Clicca sul link di you tube per il video e la canzone :

 https://youtu.be/FjHffM0erZ4    



Clicca sul link seguente per ascoltare la canzone:


E’ Capillannu (2003)
(Re- sol- do fa   re- sol- la re-)
     (Rit.) C’è l’annu novu già sentu i passi          (Re- sol- do fa   re-)
               e a mia stasira sula non mi lassi            (sol- la re-)
                vegnu cu tia staiu finu a ghionnu          (sol- do fa re-)
                è Capillannu e non mi poti sonnu        (sol- la re)
                è Capillannu e non mi poti sonnu        (sol- la re)
       (kazoo)    (sol- do fa re-)     (sib la re-  sib la re-)
Eni pronta a robba cotta,    na ncannara di ricotta    (re- sib do fa)
un panaru i fica sicchi,        vadda comu semu ricchi (re- sib la la7 re-) 
(sib la re-)
Cettu chi nascemmu anuta  ma ntà vita poi si suda    (re- sib do fa)
e sta sira ntà me casa           non po’ stari a potta nchiusa(re- sib la la7 re-) 
                    (sib la re-) (Rit.)
Puru ntà na strada i spini   comu a rema mi trascini
e ti fazzu fari u mastru       finu a quannu iò vidu lustru.
Non ciccari nudda scusa     non mi po’ lassari a casa
menzanotti quantu botti     ora tu strincimi forti.
                     (sib la re-) (Rit.)
Du iadduzzu vogghiu l’ali  a braciola du maiali
e du pani sulu u cozzu        boncapidannu a me patrozzu.
E stà festa non finisci          nesci puru tutti i pisci
a iazzana è smantillari        boncapidannu a me cumpari.       
                     (sib la re-) (Rit.)

venerdì 26 dicembre 2014

Un'immagine


Risognai l’onda,
lambiva la mia casa lontana.
Era una parlata quotidiana, concertata giù al bar,
sotto il sole,
scoglio d’osso e sangue,
bambina dal vagito sontuoso come un invito:
vieni a rivedere i carri e le messi,
il caos dei sentimenti senza freno,
il sud della nostra bellezza
ancora languente sotto una veste fredda.
(Ciccio)


Clicca sul link seguente per il video:


Ho portato un’immagine con me,
una tavola dei sogni:
c’è sempre un posto che aspetta di essere salvato,
che aspetta di salvarmi,
dove tutto può essere così dolce o così orribile,

dove tutto sembra arreso
al ritorno delle voci.

Dove tutto sembra così stanco,
arreso al suo male secolare …
Ed io mi chiedo: perché allora l’ulivo è così
vivo, solido, felice;
perché è così difficile imparare dagli ulivi?

( in verde) testo originale di Ciccio
da "Gli ulivi e la memoria" - i ricordi di Giovanni 1998


Che Natale


La strada per il Natale
con musica, luce,  gente …
sete e desiderio del Natale;

Natale nuova vita


Clicca sul link seguente per ascoltare la canzone:


Che Natale
(sol mi- la- re7 sol)
Amico vieni qua la strada è questa qua     (sol mi- sol)
che strada ?                                                   ( mi-)
La strada che al Natale porterà                   ( la- re7 sol) (mi- sol)
Lo vedi anche tu c’è luce giù in città          (sol mi- sol)
che luce ?                                                      ( mi-)
La luce che il Natale porterà                         ( la- re7 sol)
      Che Natale, che Natale, che Natale mai sarà (sol mi- sol)
      con la luce il Natale tuo sarà                      ( la- re7 sol) (mi- sol)
      con la luce il Natale mio sarà                     ( la- re7 sol) (mi- sol)
Ascolta, ascolta un po’ c’è musica laggiù
che musica?
La musica che il Natale porterà
      Che Natale, che Natale, che Natale mai sarà (sol mi- sol)
       con la musica il Natale tuo sarà                      ( la- re7 sol) (mi- sol)
      con la musica il Natale mio sarà                     ( la- re7 sol) (mi- sol)
(sol mi- la- re7 sol)
Hai sete  anche tu? Ma l’acqua è nella vita
che vita?
La vita che il Natale porterà:
Vedrai, vedrai, vedrai … la gente ci sarà
che gente?
La gente che il Natale invocherà
       Che Natale, che Natale, che Natale mai sarà  (sol mi- sol)
       con la gente  il Natale nostro sarà       ( la- re7 sol) (mi- sol)
       con la gente  il Natale nostro sarà       ( la- re7 sol) (mi- sol)
       con la gente                                         ( la- re7 sol)
(sol mi- la- re7 sol)
(Natale  1980)

mercoledì 24 dicembre 2014

E' nato


Natale  
la festa buona che unisce,
che tanto ci ha dato
e ancora riesce a darci.
Canzone religiosa del 1979
con la quale sono riuscito a coinvolgere
nel coro, nell’accompagnamento e
soprattutto nel brindisi
Ciccio, Natale e Sarino
personaggi non proprio
“ecclesiastici”.

Buon Natale



Clicca sul link seguente per ascoltare la canzone:

E’ nato

(la- do mi) (la-)
   C’è musica dintorno                                (do la-)
la notte sembra giorno                              (fa sol) 
la gente che si muove                                (do la-)
che canta e si commuove                          (fa sol) 

   E’ un mondo che cammina
è tardi, è già mattina
è giusto che sia nato
e ognuno è fortunato

       E’ nato quaggiù è sceso tra noi       (do la- fa sol)
       per darci di più è nato Gesù             (do la- fa sol)
       È nato nella notte e di notte lui parlava  (do la- fa sol)
       è nato senza niente senza niente camminava   (do la- fa sol)
       passava per le strade e sul mare scivolava, scivolava  (do la- fa sol) (la-)

    La gente lo aspettava                             (do la-)
da sempre lo chiamava
lo segue per le strade
fin quando Lui non cade

   E alla sua voce un grido
qualcuno l’ha tradito
in croce l’ha inchiodato
ma dopo è ritornato.
     Tornato è quaggiù è sceso tra noi …
     … è nato nella notte e sul mare scivolava, scivolava

mercoledì 17 dicembre 2014

E' già Natali


   Di presepe in presepe:
il muschio, l’asparagina,
la sabbia di mare da “colorare”
per strade e  sentieri da “camminare”.
   Montagne da imbiancare
i pastorelli, il gregge,
il taglialegna la lavandaia.
   All’alba la novena;
la cornamusa,
la tradizione …
i datteri, le noci, il torrone.
   La festa:
   E’ Natale 




Clicca sul link seguente per il video della canzone:


E’ già Natali
(mi- si7 mi-)
Ntò me presepiu è già Natali                (mi-)
vidu passari na pasturedda                  (si7)
vaci puttannu na ncannaredda           (mi-)
ci faci strada na picuredda                  (si7)
chi senti u sonu da ciaramedda           (mi-)
      Vaci ntà grotta dà unni nasciu     (mi- la- mi-)
      u figghiu i Diu lu Gesù miu           (si7 mi-)
      Vaci ntà grotta dà unni nasciu     (mi- la- mi-)
      u figghiu i Diu lu Gesù miu           (si7 mi-)
                      (fa mi- fa mi- si7 mi- fa mi-) (mi- si7 mi-)
E ninna nanna figghitta duci
iò  ti cummogghiu tu dommi in paci
chi tò mammitta a vesta ti cuci
chi su di gioia tutti stì vuci
eni da stidda tutta stà luci
eni Natali senti ni dici.
      
       ( Natale 1994)


mercoledì 3 dicembre 2014

Dolce Maria


   C’è posto per due
nella casa della dolce Maria.
   Canzone del 1980 di Ciccio e Sarino
che oggi, 4 dicembre 2014,
mi ricapita, di buon grado, condividere.
   Ritorno volentieri a quella infinita
e solenne giornata di 10 anni fa:
le fedi nuziali che si scambiano
(per la promessa)
e cannoli, syrah e tanta
“Terra mia”        
mentre il traffico di un sabato
australiano ci corteggia
nel piazzale di una fiabesca, 
vetusta stazione.

La luce di mia levità ti accarezza
le mani della mia ansia ti toccano
e la gioia di lontana giovinezza
ti richiede in uno sguardo insistente

l’avventura comincia da dove
le mani e lo sguardo ti han cinto
il mio corpo ch’é un groviglio di rovi
per i tuoi occhi in incendi si consuma

e te insieme incendia e prende
scovando la tua piccola anima
e tutto il resto che in te si nasconde
e grida, che di dentro in te canta.

        (La luce di mia levità ti accarezza
             Poesia di Francesco Micale tratta da 
“Nella danza del figlio di ieri” Raccolta 1974-1992)


Clicca sul link seguente per ascoltare la canzone:


                                            
Dolce Maria
(re- la7 re-)


Alla tua cieca finestra                              (re- la )
mi siederò nella sera                               (la7 re-)
ad ascoltare le rose                                  (re- la )
che pendono dai vasi.                              (la7 re-)
     So che dentro tu stai chiusa              (re- la )
     a nutrire il tuo orgoglio                       (la7 re-)
     ma la notte sta calando                      (re- la )
    e sarà fredda quanto mai.                  (la7 re- RE)


Aprimi dolce Maria        (re mi-)
che nella tua casa        (la re)
c’è posto per due           (re mi-)
                          è grande la tua casa       (la re)
come il mondo assetato  (re mi-)
di sangue celerino          (la re)
che per le strade ingiallite(re mi-)
scorre oscenamente.       (la re)
Aprimi, aprimi amore mio
aprimi ancora amore mio.
Aprimi dolce … scorre oscenamente.           (ripete 1° rit.)
E non aver paura
che io non ruberò
la linea del tuo sorriso
io non la ruberò
     fammi entrare ti prego
     perché le ombre della stanza
     non ci sveglino
     in due saranno solo calce annerita
     sistemando i cuscini
     al loro posto
    riposeremo
    come due vivi
     anche se stanchi
    di essere vivi.
Aprimi, aprimi dolce Maria
Aprimi, aprimi dolce Maria
Aprimi dolce Maria
che nella tua casa
c’è posto per due
è grande la tua casa
come il mondo assetato
di sangue celerino
che per le strade ingiallite
scorre oscenamente.
Aprimi, aprimi amore mio
aprimi ancora amore mio.
Aprimi, aprimi amore mio
aprimi ancora amore mio.

                        ( Francesco Micale e Rosario Paratore)



venerdì 28 novembre 2014

Terra duci



Canzone del 1984.
Amore e venerazione per le
nostre cose care
che, anche se vecchie, ...
"restano" sempre nuove
e muovono sentimenti.
Speriamo di rimanere "addolciti"
ancora a lungo
ma, si faccia in modo, ... 
che anche
“altri” possano apprezzare.

  1. foto Carmelo Caliri


Clicca sul link seguente (you tube) per per il progetto video e la canzone:


                                             Clicca sul link seguente per ascoltare la canzone:
                                              https://soundcloud.com/francofama/terra-duci


                                                              

                                                              
                                                            Foto di Rosaria Mancuso

TERRA  DUCI
                               (la- re- sol7 do la- re- mi la- fa mi la-)
Terra bedda e triangulari       (la- re-)
tutta ti pruteggi u mari            (sol7 do)
iò mi vegnu a cunfissari           (la- re-)
luntanu i tia non sacciu stari   (mi la-)
     Pi tia venunu i luntanu
     e si giraru u munnu sanu
     non truvaru paraguni
     tutti i cosi su canzuni.
                             (la- re- sol7 do la- re- mi la- fa mi la-)
Non c’è prezzu pa pagari
non c’è modu pa cattari
eni a nostra è di tutti
semu beddi o semu brutti.
     Cetti voti pi paura
     pensu cà la vita è dura
     ma pi tutti c’è na luci
     puru pà me terra duci.
                             (la- re- sol7 do la- re- mi la- fa mi la-)
E cu patti p’a vintura
sulu u sapi quant’è dura
cacchi picca i chiù s’ingrassa
ma u cori cà ti lassa.
     Quannu a genti parra e dici
     e u munnu ‘malidici
     a stà terra chi ni fici
     u Signuri m’a binidici.
     Quannu a genti parra e dici
     e u munnu ‘malidici
     a stà terra chi ni fici
     u Signuri m’a binidici.