Vi cantu

Vi cantu

giovedì 30 ottobre 2014

Peni d'amuri


   E’ inutile cercare distrazioni,
estraniarsi:
inattesa, spontanea, selvaggia,
la mente,
si collega al cuore ferito.   
          

Foto Sebastiano Famà

Clicca due volte sul link seguente di youtube per il video e la ca



PENI  D’AMURI
                                                             (int.)  (la- fa sol  - fa sol  la-fa sol)
E quantu vinu c’eni cà                  (la- fa sol)
s’imbriaca tutta la città                (fa sol la)
ma iò non mbivu picchì scrivu     (re- la-)
pi ti fari tunnari cà                        (mi mi7 la-)
ma eni megghiu iò mi mbivu        (re- la-)
si non voi tunnari cà                     (mi mi7 la-)   (int.)

E quanta strada c’eni cà
camina tutta la città
ma iò non passu chi ci lassu
li me peni , non ci si chiù,
ma poi ci provu eni megghiu
fossi passi puru tu                         (int.)

E quanta estati c’eni cà
e comu brucia la città
è ntà stu caos chi iò cunfunnu
li me peni e chiddi du munnu
eni pu munnu chi non m’arrennu
quannu si senti chi veni nvernu         (int.)
          Peni d’amuri  uh uh uh             (la- fa sol)
E quanta notti c’eni cà
riposa tutta la città
ma iò non dommu chi m’insonnu
chi tu sini ancora cà
ma iò ti vogghiu e non m’imbrogghiu
e si tonni mi ntrovi cà                      (int.)
                                (2000)

Il calice, la strada, gli ostacoli, i sogni: tutto riaffiora RI-VIVE e ci arrendiamo ai sentimenti
mentre le corde del cuore si accordano facilmente con quelle della chitarra.  
                                                     
                            INQUIETUDINI D'AMORE
Quanto vino in questo posto
tutta la città si inebria
io non bevo perché scrivo:
voglio farti tornare qui con me
… ma sarebbe meglio che io beva
se non ti va di ritornare.

Quante strade in questi luoghi
tutta la città si muove
io non le percorro per non accrescere le mie pene
tanto tu non ci sei più
infine ci provo, sarà meglio?
Chissà se anche tu le attraversi!

Siamo in piena estate
la città brucia.
In questo caos io confondo
le mie inquietudini con quelle del mondo intero
e se il mondo continua a vivere
non mi arrendo
neanche al sopraggiungere dell’inverno.

Come è profonda qua la notte
e tutti riposano, qui, in città.
Ma io non riesco a dormire,
ho il timore che tu ritorni nel sogno
e riuscirei a pensare che non mi hai mai lasciato:
 io ti desidero, lo so, non posso dirmi una bugia,
e se ti ripresentassi, scoprirai, che sono ancora in questo posto.


La notte è saggia o tiranna…
ma segue i propositi del cuore e…
giammai inganna.
Le nostre strade non sono più da scoprire bensì 
da attraversare.

Progetto video 1 ottobre 2019.
Foto dall’album di famiglia e di…
Misericordia di Falcone., Podoandando di Somaday., Federica V.,
Lorenzo C., Santino F., Sebastiano F., Vincenzo B. 
Grazie a tutti 
Franco Famà





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