Vi cantu

Vi cantu

domenica 11 maggio 2014

A Cambria

Canzone del 1984
Romeo Leonti vince a Belpasso il campionato regionale siciliano ed è la prima volta per la società 
Cambria di Falcone.
Nella foto Mico Cambria è al centro fra Marchetta, Leonti, Pietrafitta, accompagnatori e tifosi fra i quali
Andrea e il sottoscritto (addetto al rifornimento in corsa, e... come si nota dalla bottiglia anche...dopo corsa).

Questa canzone è preceduta da una radiocronaca con intervista sul palco dell'arrivo del trofeo
ESTATE FALCONESE 84, vinto dallo stesso Leonti.
L'intervista si conclude con una richiesta, da parte del vincitore, di una Coca Cola al
compagno di squadra Filippo Pietrafitta, futuro direttore sportivo di 
Vincenzo Nibali, prima di affidarlo ai fratelli Marchetta.
Il presidente Mico Cambria, prima di fondare la sua gloriosa società, tutt'ora affiliata e in attività, 
è stato direttore sportivo alla Cirella dal 1960 al 1974. Il 24 dicembre del 1974 è stato fondatore e presidente della "Società ciclistica Falcone" e il 29 ottobre 1983 è nata ufficialmente la "Società ciclistica Cambria".  E'  impossibile citare tutti i ciclisti delle sue storiche squadre.
Personalmente lo devo ringraziare per la passione infinita che mi ha trasmesso.


Clicca sul link seguente di youtube per le immagini e la canzone:




                                          Clicca sul link seguente per ascoltare la canzone:
                                           https://soundcloud.com/francofama/a-cambria

Auguri Don Micu 25 settembre 2015: Clicca sul link seguente (you tube) per il video:
                                                    https://youtu.be/EQP-GoeetnM



A CAMBRIA
Pi ntè stradi di Belpassu stamatina    (do sol 7)
scappa, curri, fui e metti la benzina  (do)
chi burracci eni pronta l'ammiraglia
chista è a cussa chi ni guadagnamu a maglia

   La Cambria, la Cambria

   è a chiù forti squadra a megghiu chi ci sia
   La Cambria, la Cambria
   quannu passa idda a genti si 'ncania

Tutti in fila a pattenza pronti e via

dopu un metru eni in fuga la Cambria
eni a maglia di Romeu o di Marchetta
a genti dici è un trenu e non è na bicicletta

Ora a fuga eni già a tri minuti                   (re la7)

c'eni Razza e Missina chi su muti              (re)
passa u tempu passa a strada e a valia
ma in fuga c'è Romeu cu 'da maglia da Cambria

Oramai semu già all'uttimu giru

e Scalia dici ora mi ritiru
già all'arrivu c'eni prontu lu spumanti
e Romeu già chi ridi e su cuntenti tutti quanti

Cala a sira ma è ghiornu pa Cambria

pi 'da maglia ci tinia e a vulia
a Faccuni e a Mazzarrà sunnu pronti
pi ci battiri li mani a don Micu e a Leonti
1984

Progetto video del 25 settembre 2016 in occasione dell’82°compleanno del nostro presidente Mico Cambria.
Trofeo dell’ emigrante 1990 vince Giuseppe Di Grande(vincitore fra i professionisti di una tappa al Giro d’Italia)che  succede a Romeo Leonti e a Santino Costa (due volte). Video di E. Vita e del sottoscritto.
Corsa Vigliatore  Terme con Andrea Cambria, 1989, vincitore Salvatore Pagano (come pronostica il padre, Ciccio, prima della partenza) video del sottoscritto.                                                                                                   Trofeo Città di Falcone 1° maggio 1984 vincitore Santino Messina (settimo Romeo Leonti) e Belpasso (campionato regionale di Romeo)foto dall’album fotografico del sottoscritto.
Ringrazio per le foto da facebook  le sorelle Franca e Maria Cambria e Salvatore Mancuso (Turi Manchi). Ringrazio Mico Cambria, sempre disponibile con i suoi ricordi di corridori, gare ciclistiche e avventure in giro per la Sicilia e il resto della penisola, che mi ha messo a disposizione il suo album di famiglia.                            Don Mico quando non ci sono gare, in tv o in giro, ci aspetta sempre in piazza Siena a Falcone sotto casa sua, lo sanno tutti i corridori e amici di tutte le squadre e di ogni età che passano di là e volentieri si fermano a salutarlo.                                                                                                                                                                          Un grazie anche per il collega ed amico ragionier Puliafito, grande collaboratore della gloriosa società di Mico Cambria.






mercoledì 7 maggio 2014

Gli ulivi e la memoria

                                               Gli ulivi e la memoria



Canzone del 1998 con testo di Ciccio.
    Giardino dell’hotel Soleado,
una serata di canzoni e poesie
intitolata “Gli ulivi e la memoria”.
  Giusy Mazzagatti e  Marco Filiti
presentavano la serata.
   Maria Antonietta Nania
accompagnava le poesie di Ciccio.
   A Domenico Filiti e Turiddu La Macchia
erano affidati console e logistica.
   L'hotel ristorante era gestito da Alfredo Bellinvia 
e mi piace ricordare fra i presenti anche
Geoacchino Imbesi.

 Al rientro in Australia Ciccio, 
puntuale come non mai,
mi manda via e-mail,
il testo di questa canzone.
  Grazie Ciccio


 clicca sul link seguente per ascoltare la canzone:
Gli Ulivi E La Memoria

            

                         Gli ulivi e la memoria

  Il tornare è un incendio che si può riconoscere         (si-  mi-  la  re  si-)
dalle ombre che getta sugli ulivi del tempo                (si-  mi-  fa#7  si-)
forme note per sempre ai bambini ed ai vecchi
immobili negli occhi come fissi uccelli spenti.

C’è una strada nel cuore lastricata di denti
che vogliono mordere questo carname d’oro
della sostanza violenta dell’estate che sale
nelle vene con il miele amaro d’api stanche

una strada che si ripete nei sonni di altre terre
gloriosa ascesa di giovinezza intatta
su cui in mostra ancora resistono le cose
che sentiamo di mutare, smentire, ricreare.

È la strada su cui, una piena di fiume,                      (si-  mi-  fa#7 si-)
ci prende il panico del fare e del decidere                (si- mi-  fa#7  si-)
perchè il vecchio chiodo dell’incredulità
ci fà impotenti, inutilmente attivi.


Il tornare è un incendio che si può riconoscere
dalle ombre che getta sugli ulivi del tempo
forme note per sempre ai bambini ed ai vecchi
immobili negli occhi come fissi uccelli spenti.

Il vecchio Luca portò un ricordo vivo                         (si-  mi-  fa#7  si-)
delle forme che presero una forma mai vista            (si-  mi-  fa#7) 
e disse: ecco che si può fare, si può decidere           (si-  mi-  fa#7  si-)
di cambiare il colore a quegli scuri fondali;                (si-  mi-  fa#7  si-)

ogni chiazza dal buio lacerata                                   (si- mi-)
diventa un drappo su cui stendere il grano               (fa#7 mi-)
non più immobile luogo d’alga malata
ma un’onda d’abbondanza e melograno.

Rispose l’alga: Luca sei proprio un tipo
se sai inventare storie così insensate
non vedo grano non vedo lumi nuovi
in questa casa dalle grigie pareti;

e i figli, Luca speranza, i figli risero                         
sbocconcellando le briciole sonore
di un pane sempre scarso eppure
all’apparenza presente in ogni stanza.


Il tornare è un incendio che si può riconoscere
dalle ombre che getta sugli ulivi del tempo
forme note per sempre ai bambini ed ai vecchi
immobili negli occhi come fissi uccelli spenti.

I figli sempre uguali di cinica letizia
crescono nella molle cadenza delle cose
crescono e vanno al mare come fiumi
il mare li confonde e li attanaglia.

Dentro la ruga verde delle onde, il mare
il mare li accomuna nell’ignavo sonno
il mare è una gabbia chiusa sull’infinito
la cui forza trattiene ogni tentato volo.

No, non so più di questa bellezza annichilente
certo vendetta e nemesi di dei potenti e bruti
stà a voi trovare adesso la chiave della porta
che s’apre sopra il cielo e che rigurgida voli

sò che la chiave c’è, ogni porta ne ha una
il problema è la mano che la sappia girare
il cambiamento in fondo è una questione
di scambio quotidiano tra il sogno e le cose.


ll tornare è un incendio che si può riconoscere
dalle ombre che getta sugli ulivi del tempo
forme note per sempre ai bambini ed ai vecchi
immobili negli occhi come fissi uccelli spenti.

                                                                             (testo di Ciccio)