Vi cantu

Vi cantu

domenica 28 febbraio 2016

U tirrimotu (Falcone 14 febbraio 1999)


In una tranquilla e soleggiata domenica di febbraio del 1999 mentre strimpellavo
con la mia chitarra in attesa del pranzo squilla il telefono; è mia madre che  mi avvisa di aver avvertito una forte scossa di terremoto e che in quattro e quattr’otto erano dovuti uscire via da casa.
Il tempo di posare la cornetta e di nuovo un altro squillo; è la suocera:
<<Ohhh… u sintistu u tirrimotu? Stamu murennu du scantu! Nisceru tutti fora!>>
Erano le 12,45 quando nel golfo di Patti venne registrato un terremoto,secondo la scala Richter, di magnitudo 5.2, niente danni ma paura tanta e domenica di carnevale
con incluso scherzo della natura.
A mia memoria mi ricollego al terremoto del 15 aprile 1978, magnitudo 6,1, registrato alle 23,33.
Per chi c’era penso sia stata un’esperienza immemorabile: tutti giù dal letto e fuori
per le strade a cercar riparo in quel sabato notte pensato diversamente.
Io venni sorpreso poco prima di andare a letto: ci eravamo lasciati da poco con Peppino Napoli, Sarino e Bastiano Maggio; avevamo passato la serata alla marina a cantare “ A canzuna da fami” composta in quei giorni. Loro avevano lasciato e,meno male, la Simca di Sarino nella nazionale e con la 112 di Bastiano, o l’ Alfa Romeo di Peppino, avevano deciso di andare a “bere” a Vigliatore.
Il paese ha dovuto fare i conti con case inagibili, strade con cornicioni pericolanti,
crollo di calcinacci e per Sarino anche la perdita dell’automobile distrutta sotto le macerie nel crollo del palazzo, adibito a magazzino per la vendita di materiale edile,  dai fratelli Paratore. 
Per molto tempo si è dormito nelle macchine in posti sicuri e strade larghe, con la mia famiglia e, altre della via Roma, ci eravamo attrezzati nel terreno di Bisbano;
mitiche le serate passate nei pressi di via Marina con le famiglie Salmeri, Napoli, Paratore, Mazzagatti e tanti altri.
Tornando al 1999 dopo le telefonate, e pensando al mio paese, al terremoto, al carnevale; ecco questa canzone nata in pochi minuti.
Per il progetto video ho utilizzato un filmato in videocassetta del carnevale del 1995
girato da  Vincenzo Bilardo (presente anche su you tube in 2 video) e foto di facebook del carnevale 2016 di Lella Ingemi, Antonella Calabrese, Emilia Grasso, Giuseppe Pirri, Nunziato Pensabene e altre del mio album di famiglia. Grazie a tutti.


Clicca sul link seguente, youtube, per il video e la canzone:

U tirrimotu 
                (Si- mi-sol re si- fa#7 si-)
C’eni Peppi Nappa eni cannaluvari                 (Si- mi- la re si-)
tutti fannu festa nuddu c’eni a mari.                 (mi- fa#7 si-)
Pi dù ionna ammenu no, non si travagghia      (si- mi- la re si-)
sulu lu ghiancheri quantu carni tagghia.            (mi- fa#7 si-)
   E su pronti i maschiri,  pronta eni a ricotta    (mi- la re si-)
   cu pripara i carri e cu fa biscotta.                    (mi- fa#7 si-)
   E c’è cu passia e cu munna l’agghiu                (mi- la re si-)
   ntò tianu è a carni du secunnu tagghiu.           (mi- fa#7 si-)
      E chi crispeddi faci me muggheri                 (mi- fa#7 si-)
      si senti u ciauru puru du Luveri;                   (mi- fa#7 si-)
      cu si vanta i figghi, cu si vanta a sassa            (mi- la re si-)
      così chi ntò straduni u tempu ni passa.          (mi- fa#7 si-)
  E semu cà e si dici che festa non cè (mi- la re mi- fa#7 si-)
            senza du chiacchiri e u cafè             (mi- fa#7 si-)
                 (si- mi-sol re si- fa#7 si-)
Non ti duna u tempu mancu pa preghiera
né mi ti sistemi megghiu a dintera.
Non ti batti a potta, non sona a sirena
duna un corpu nsiccu e si vadda a scena.
   Veni di lu ‘Nfernu o du Purgatoriu
   fa trimari i casi si eni ondulatoriu,
   e non vadda mancu si t’hà misu i scappi
   ora nesci fora moviti si’ chiappi
      Chiù non pinsari si c’era pronta a pasta
      ma hà stari attentu si cadi cacchi rasta
      e si supra u focu ti ristò u tianu
      cecca cu dù sauti mi ‘rivi ntò chianu
Chi semu cà e si dici che festa non cè
senza du chiacchiri e u cafè.

Quannu passa u scantu dopu cacchi ura
a tunnari a casa è na picca dura.
E non hà u curaggiu mi iazzi u cummogghiu
c’è fetu i bruciatu e sciaminatu è l’ogghiu
   Pensi com’è inutili mi travagghi e ‘buschi
   ora chi la carni si la manciaru i muschi
   e chi mani giunti preghi i Santi tutti
   non sai comu a fari si sì sbucoi a butti…
      E l’epicentru pari fu a Vulcanu
      di quali gradu si parra già ntò chianu:
      Era cannaluvari, c’era Peppi Nappa
      c’eni u tirrimotu e tutta a genti scappa
E semu cà e si dici che festa non cè
senza du chiacchiri e u cafè.
                              (si- mi-sol re si- fa#7 si-)
                                    E semu cà e si dici che festa non cè
senza du chiacchiri e u cafè.






Nel blog francofamablogspot.it:“U tirrimotu” del 28-02-2016 testi e accordi.

sabato 6 febbraio 2016

Trattasi di...



   Donne sui camion, donne in politica, donne calciatori;
la parità ha permesso al gentil sesso
di intraprendere lavori e cariche prima riservati
ai soli uomini.
   Fra volti femminili e fiori
la filatelia ha pensato molto e, giustamente, alle donne.
   Doveroso scrivere e dedicare una canzone
alle donne del nostro ufficio, tutte delizia
dei nostri occhi
e,tantissime… frusta per le nostre orecchie.
   Trattasi di…
un cognome così “fiorito”
ha trovato strada facile per questa stornellata
raffinata e impreziosita da
Massimiliano La Fauci (chitarra solista)
 e Matteo  (Trikka) Giacone (percussioni).

Per il progetto foto/video ringrazio
Mimma Nicolosi per foto e opere.
Fedrica Vita foto e copertina.
Gabriele Mormone (video) e Tea.
Mirko Vercelli e mamma Teresa per disegno  e foto.
Carlo Sterpone per la caricatura.
Tina Diomedes (pittrice).
Associazione le radici del cuore di Falcone.
Maria Agatiello, Maria Gitto, Katiuscia Napoli,
Teresa Guarnieri, Sebastiano Famà.
Foto personale viaggiante (Fiano 8 dicembre 1994 e Bussoleno)
sono di Mimmo Giordano (dove sei?).
Foto dal  sito di poste italiane e cartoline 150 anni di poste di Pina De Florio.
Foto dal web per Comune di Vistrorio (comune fiorito) e Lugnacco (rima).
Siesta, foto Royalty free.
   Altre foto (Tindari, Falcone) e dolciumi dalla pagina facebook di Pina De Florio che 
perdonerà, (spero anche le altre signore) se qualcosa di questa canzone non le andrà… a genio
e avrà l’obbligo di dirci il nome della sua affettuosa cagnetta (siamo in tema?)
o… cagnolino:
Ah, già… W (anche) gli uomini!  Obiettivo raggiunto!

   Franco Famà

Clicca sul seguente link di you tube per il video e la canzone:


Trattasi di…
(mi- la re si- mi- sol fa#7 si-)
Radio banchina C            (si- mi- la re si-)
si riprende è lunedì          (mi- fa#7 si-)
tanta è la voglia che         (mi- la re si-)
non mi sveglia neanche il caffè. ( mi- fa#7 si-)
   Zero gradi ma    sembra un forno qua      (mi- la re si-)
   Hu e Kan ban    con le gabbie van            ( mi- fa#7 si-)
  Sono già le 6       2 speciali avrei                (mi- la re si-)
  Ed un promopacco   tutto per Lugnacco     (mi- fa#7 si-)
                  Trattasi… di postali            (mi- la re si-)
                  e non ce ne sono uguali       (mi- fa#7 si-)
                  Non nutriamo malumori    (mi- la re si-)
                  siamo dei lavoratori           (mi- fa#7 si-)
                  siamo dei lavoratori           (mi- fa#7 si-)
(mi- la re si- mi- sol fa#7 si-)

Quasi una barzelletta
come l’avevan detta
al ricevimento invio
ha voluto dire addio
                   Ora tutto è chiaro     l’ola fa Vaccaro
                   Sembrano canguri    la Mereu e Miduri
                   Già la porta è aperta   Lidia è in allerta
                   Che gran parlatorio:   Zitti!  Ecco la De Florio
Quante belle signore
Qui trascorrono le ore
Colazione e anche merenda
Le colonne dell’azienda
Le colonne dell’azienda

Radio banchina B
“Mi presento eccomi qui
Son  Pina e anche spina
Risaliam la biscaggina
E’ un reparto serio    dice ancor De Florio
Donne in prima fase   ogni giorno del mese
E’ bene saperlo    parlo più di Merlo
Grane e litanie    ci sono due Marie 
Rispedita ai fornelli
Fra le pentole Minelli
Con pagine bianche e gialle
È una donna con le… rime
Una donna con le… rime

Or non c’è aria di crisi
Veritieri sono i pesi
Mai stati in emergenza
Viene poco l’ambulanza
Il defibrillatore    pronto a tutte le ore
Niente più pensieri   canta Canzonieri
Donne con le gonne   signorine e nonne
Può dormir beato    e sorridere Plicato
Trattasi di… De Florio
E non viene da Vistrorio
Ha lasciato Carmagnola
Che la invoca a squarciagola
Che la invoca a squarciagola
La la la la la la
(mi- la re si- mi- fa#7 si-)
Franco Famà  (gennaio 2016)